Rubrica che aggiornata ogni sabato, destinata a dare un po' di speranza, affetto,
gioia, dolore e compassione dove serve.
"Le cose difficili ti portano via un po' di tempo.. le cose impossibili
te ne portano via un po' di più."
Titolo: Now You See Me
Ho davvero apprezzato anche Dave Franco, che avevo già visto in 21st e 22nd Jump Street, ma che non avevo potuto pienamente apprezzare dato il numero ridotto di parti interpretate da lui.
Ci troviamo a Leningrado, nell'estate del 1941, con la guerra alle porte, con la distruzione nelle case. L'autrice è stata molto, molto brava a trattare quest'argomento: non ha usato la guerra come semplice contorno, ma come parte integrante dell'intera storia. Sarebbe stata una grande scelta, se il romanzo non durasse all'infinito. Ci ho impiegato circa sei mesi per terminare questo libro. Non ero e non sono spaventata dalla sua mole, ma la sua pesantezza è palpabile, e non parlo di pesantezza di argomenti e basta. E' un libro estremamente ripetitivo, l'autrice ci gira e rigira la stessa storia per pagine e pagine e pagine. Nonostante ciò, la prima parte del romanzo mi è davvero piaciuta. Tatiana l'ho trovata spesso stupida e petulante, seppur tutti credano sia una ragazza forte. Capisco tutto quello che le è successo, capisco che ha sofferto tanto, ma allora perché *spoiler, per vedere basterà selezionare il testo bianco* appena lei ed Alexander si sono finalmente messi insieme ed hanno iniziato ad avere rapporti, l'unica cosa a cui riusciva a pensare era a come trombarselo in tutti i luoghi e in tutti i laghi? Non sto scherzando e non sono pazza, ma questi due stanno insieme per 28 giorni e per 28 giorni l'autrice ci rifila pagine e pagine dei loro rapporti continui, ridendo del fatto che questi due lo facciano anche tre o quattro volte al giorno. Ed è così per gran parte del romanzo, dato che le ultime 300 pagine sono completamente inutili ed avrebbe potuto risparmiarle a se stessa, e soprattutto a noi. Pagine e pagine di cose dette e ridette, con nulla di reale che succede. Perché, ammettiamolo, in questo libro non succede proprio nulla. L'unica cosa a cui assistiamo sono gli avvenimenti della guerra e l'innamoramento dei due, la loro lontananza e il sesso.
La mia ossessione del momento, come potrete ben immaginare, è proprio Gotham. Non sono una grande amante di Batman, o meglio, ne ho semplicemente sentito parlare, e non mi sono mai preoccupata troppo di recuperare film e fumetti. So che è la città natale di Batman, ma almeno finora, quest'ultimo manca, in quanto la serie è ambientata negli anni precedenti alla sua nascita.
Inizialmente Gotham mi ha ricordato Criminal Minds, o How To Get Away With Murder, insomma, ciò che deve succedere si svolge nell'arco di una puntata. Quello che succede però, di solito, con questa tipologia di intrattenimento è che il tutto non risulta pienamente sviluppato. Le menti che hanno ideato Gotham sono menti geniali, sprecate se limitate a quei 40 minuti. Proprio per questo sto apprezzando moltissimo la seconda stagione, che invece è molto più ampia e che da molto più spazio in questo modo alla psicologia dei personaggi, alle loro intenzioni e al loro carattere. Parlando di personaggi, inutile dirvi che il mio preferito è Jerome, ossia un Joker giovanissimo. Dovendone scegliere un altro, sceglierei sicuramente Nygma, che si sta rivelando un personaggio complesso e ricco di sfaccettature interessanti.
Anche il protagonista, Jim, è un uomo estremamente interessante, anche se è il classico eroe delle serie tv: sempre pronto a sacrificarsi, che mette il lavoro davanti a tutto, disposto a ricorrere anche all'illegalità per fare la cosa giusta. Insomma, nonostante l'attore sia fenomenale e il personaggio abbastanza ricco, è il classico eroe che dimostra di essere eroe non perché fa la scelta più facile ma perché sceglie la strada migliore per il mondo seppur sia la più difficile per se stesso.
Cassandra Clare è una delle mie scrittrici preferite: descrittiva, ingegnosa, interessante. Eppure con questo libro c'è qualcosa che non va. Ho provato a farmelo piacere in tutti i modi, ho provato a tralasciare la mole del libro dicendomi "Hey! E' pur sempre zia Cassie!", ho provato a farmi piacere Emma come avevo già fatto con Tessa, sperando di riuscire a comprendere il suo personaggio in quasi 700 pagine. Inutile dire che non la capivo prima e che continuo a non capirla adesso, che mi sembra un personaggio messo lì tanto per, solo per riprendere la Clary di TMI.
Questo libro non mi ha presa. Per niente. Sono riuscita a leggerlo più velocemente solo quando sono entrata nel vivo della storia, che è dopo circa 450 pagine dall'inizio del libro, e anche la fine è stata un decrescendo, almeno per quanto mi riguarda. Le 3 stelline sono date semplicemente per lo stile di scrittura che è comunque meraviglioso, perché anche il mistero attorno al quale gira la storia mi è sembrato abbastanza debole fin dall'inizio. Okay, forse non avevo capito precisamente chi ci fosse dietro a quelle morti, ma sapevo fosse qualcuno di vicino ai Blackthorn, sapevo che c'entrasse con i genitori di Emma, e sapevo che il finale sarebbe stato estremamente aperto. Nonostante tutti gli elementi positivi che comunque ci sono, se potessi avere tra le mani il secondo libro, probabilmente non mi ci tufferei come ho fatto con quelli della serie di TMI o di TID.
Sono stati mesi difficili, mesi di ricerca e di conflitto. Compirò diciotto anni tra un mese, lo so che è normale avere questo genere di problemi alla mia età, ma caspita se è stata dura! Ho avuto mille interrogativi e ho trovato mille risposte completamente nuove che non credevo di avere dentro di me. Ho dovuto scavare all'interno delle mie passioni, dei miei interessi, delle mie amicizie e di me stessa. E' stata dura, ma sono abbastanza contenta del risultato, e quell'"abbastanza" presuppone semplicemente il fatto che, da grande perfezionista quale sono, continuerò a ricercare la mia perfezione, pur essendo consapevole che, infondo, se mi sentissi davvero perfetta non sarei in pace con me stessa, dopotutto.