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venerdì 17 giugno 2016

Recensione: Il cavaliere d'inverno di Paullina Simons

Buon pomeriggio a tutti, sognatori e non! Come state? Qui da me l'estate fatica ad arrivare, le giornate sono calde ma ventilate, e al mare non si può stare. Insomma, si può dire che siamo ancora in primavera! Nonostante tutto non demordiamo, arriverà! Oggi vi propongo una recensione che, come al solito, è in contrasto con quella del resto del mondo, ma dopotutto è anche per questo che mi volete bene, no?

Titolo: Il cavaliere d'inverno
Autore: Paullina Simons
Editore: BUR Rizzoli
Pagine: 697
Prezzo: €10,00

TRAMA:


Leningrado, estate 1941. Tatiana e Dasha sono sorelle e condividono tutto, perfino il letto, nella casa affollata dove abitano con i genitori. Una mattina il loro risveglio è particolarmente agitato: Dasha ha un nuovo innamorato e non vede l’ora di raccontare tutto a Tatiana. Ma un annuncio alla radio manda di colpo in pezzi la loro serenità: il generale Molotov sta comunicando che la Germania ha invaso la Russia. È la guerra. Uscita per fare scorte di cibo, Tatiana incontra Alexander, giovane ufficiale dell’Armata Rossa, e tra loro si scatena un’attrazione irresistibile. Ancora non sanno che quell’amore è proibito per entrambi e potrebbe distruggere per sempre ciò che hanno di più caro. Mentre un implacabile inverno e l’assedio nazista stringono la città in una morsa micidiale, riducendola allo stremo, la dolce Tatiana e il valoroso Alexander troveranno nel legame segreto che li unisce la forza per affrontare avversità e sacrifici. Con la speranza di un futuro migliore.


LA MIA RECENSIONE:

Il cavaliere d'inverno tratta della grande storia d'amore tra Tatiana ed Alexander, che dovrebbero non volersi, ma che non possono fare a meno l'uno dell'altra. 
Ci troviamo a Leningrado, nell'estate del 1941, con la guerra alle porte, con la distruzione nelle case. L'autrice è stata molto, molto brava a trattare quest'argomento: non ha usato la guerra come semplice contorno, ma come parte integrante dell'intera storiaSarebbe stata una grande scelta, se il romanzo non durasse all'infinito. Ci ho impiegato circa sei mesi per terminare questo libro. Non ero e non sono spaventata dalla sua mole, ma la sua pesantezza è palpabile, e non parlo di pesantezza di argomenti e basta. E' un libro estremamente ripetitivo, l'autrice ci gira e rigira la stessa storia per pagine e pagine e pagine. Nonostante ciò, la prima parte del romanzo mi è davvero piaciuta. Tatiana l'ho trovata spesso stupida e petulante, seppur tutti credano sia una ragazza forte. Capisco tutto quello che le è successo, capisco che ha sofferto tanto, ma allora perché *spoiler, per vedere basterà selezionare il testo bianco* appena lei ed Alexander si sono finalmente messi insieme ed hanno iniziato ad avere rapporti, l'unica cosa a cui riusciva a pensare era a come trombarselo in tutti i luoghi e in tutti i laghi? Non sto scherzando e non sono pazza, ma questi due stanno insieme per 28 giorni e per 28 giorni l'autrice ci rifila pagine e pagine dei loro rapporti continui, ridendo del fatto che questi due lo facciano anche tre o quattro volte al giorno. Ed è così per gran parte del romanzo, dato che le ultime 300 pagine sono completamente inutili ed avrebbe potuto risparmiarle a se stessa, e soprattutto a noi. Pagine e pagine di cose dette e ridette, con nulla di reale che succede. Perché, ammettiamolo, in questo libro non succede proprio nulla. L'unica cosa a cui assistiamo sono gli avvenimenti della guerra e l'innamoramento dei due, la loro lontananza e il sesso.

IL MIO VOTO:

lunedì 30 maggio 2016

Recensione: La signora della mezzanotte di Cassandra Clare

Buon pomeriggio a tutti, miei carissimi lettori! Come state? Lo so, sono pessima e vi abbandono sempre, e vi prometto sempre di tornare anche se già so che probabilmente non ci riuscirò. In verità è che quest'anno gli impegni non sono mancati, mentre invece la voglia di leggere sì, per cui ho letto poco e niente. Ma, udite udite, sento di poter tornare la vecchia me e di tornare a scrivervi regolarmente, almeno un paio di volte a settimana. Oggi vi propongo una recensione meh, di un libro dal quale mi aspettavo molto ma da cui ho avuto ben poco. Nonostante tutto, però, zia Cassie resta sempre zia Cassie!

Titolo: Signora della mezzanotte 
Autrice: Cassandra Clare 
Editore: Mondadori
Prezzo: €19,00
Pagine: 668

TRAMA:

Los Angeles 2012. Sono passati cinque anni da quando Emma Carstairs ha perso i genitori, barbaramente assassinati. Dopo il sangue e la violenza a cui ha assistito da bambina, la ragazza ha dedicato la sua vita alla lotta contro i demoni ed è diventata la Shadowhunter più talentuosa della sua generazione. Non ha però mai smesso di cercare coloro che hanno distrutto la sua famiglia e, quando si rende conto che l'unico modo per arrivare ai colpevoli è quello di allearsi con le fate, da anni in lotta con gli Shadowhunters, non si tira indietro. È una partita molto pericolosa, ma Emma, insieme a Julian, suo migliore amico e parabatai, ha tutte le intenzioni di giocarla fino in fondo. Non solo la ragazza potrebbe finalmente vendicarsi, ma per Julian si apre la possibilità di riabbracciare il fratello Mark, che anni prima era stato costretto a unirsi al Popolo Fatato. Inizia così una corsa contro il tempo, un'indagine ricca di colpi di scena, dove i bluff e i doppi giochi non mancano e i sentimenti più profondi sono messi a dura prova. Compreso quello che lega Emma e Julian, forse di natura diversa rispetto a quel legame puro, unico e indissolubile che dovrebbe unire due parabatai.


RECENSIONE:
So che tutto il mondo ha già letto questo libro, ma la recensione potrebbe essere caratterizzata da spoiler

Cassandra Clare è una delle mie scrittrici preferite: descrittiva, ingegnosa, interessante. Eppure con questo libro c'è qualcosa che non va. Ho provato a farmelo piacere in tutti i modi, ho provato a tralasciare la mole del libro dicendomi "Hey! E' pur sempre zia Cassie!", ho provato a farmi piacere Emma come avevo già fatto con Tessa, sperando di riuscire a comprendere il suo personaggio in quasi 700 pagine. Inutile dire che non la capivo prima e che continuo a non capirla adesso, che mi sembra un personaggio messo lì tanto per, solo per riprendere la Clary di TMI. 
Per non parlare della relazione tra Kieran e Mark, usata semplicemente per aggiungere un tocco d'omosessualità alla storia. Non sono omofoba, alcuni dei miei amici più cari sono omosessuali, ho amato la relazione tra Magnus e Alec, e questa mi è sembrata semplicemente una sua brutta copia. Così come il legame proibito tra Emma e Julian. Non vi ricorda per caso il fatto che neanche Clary e Jace potevano stare insieme nei primi libri? Okay che vuole scrivere un libro doloroso, ma ricadere sempre nella stessa trama vista e rivista.. L'amico traditore, la tutor che nasconde le cose, l'amore proibito, l'amore ritrovato, la famiglia. Sempre le stesse cose, scritte nello stesso modo. 
Questo libro non mi ha presa. Per niente. Sono riuscita a leggerlo più velocemente solo quando sono entrata nel vivo della storia, che è dopo circa 450 pagine dall'inizio del libro, e anche la fine è stata un decrescendo, almeno per quanto mi riguarda. Le 3 stelline sono date semplicemente per lo stile di scrittura che è comunque meraviglioso, perché anche il mistero attorno al quale gira la storia mi è sembrato abbastanza debole fin dall'inizio. Okay, forse non avevo capito precisamente chi ci fosse dietro a quelle morti, ma sapevo fosse qualcuno di vicino ai Blackthorn, sapevo che c'entrasse con i genitori di Emma, e sapevo che il finale sarebbe stato estremamente aperto. Nonostante tutti gli elementi positivi che comunque ci sono, se potessi avere tra le mani il secondo libro, probabilmente non mi ci tufferei come ho fatto con quelli della serie di TMI o di TID. 
Ci hai provato Cassie, ma non mi hai convinta. 
Ps. So che prima o poi scriverai un libro su Kit, o che comunque lo inserirai tra i main characters, e sappi che potrei portare avanti la lettura solo ed esclusivamente per lui. Ah, e forse per Mark, che è sempre più meraviglioso.

IL MIO VOTO:

giovedì 12 novembre 2015

Recensione: The Awakening di Kelley Armstrong


Buon pomeriggio, miei cari lettori! Come state? Io stanca, stanchissima dopo una settimana che mi fa svegliare presto al mattino e mi fa andare a letto tardissimo la sera, per non parlare del tempo per leggere che è ormai praticamente sparito! Nel weekend come al solito sarò comunque costretta a restare a casa a studiare, quindi spero almeno in quell'occasione di trovare almeno mezz'ora da dedicare ai miei tanto amati libri. Oggi vi parlo del seguito di Il richiamo delle ombre!

Titolo: The Awakening - Il risveglio (The Darkest Powers #2)
Autrice: Kelley Armstrong
Editore: Fazi
Pagine: 315
Prezzo: € 12,00

TRAMA:
In "The Summoning - Il richiamo delle ombre", primo capitolo della trilogia "The Darkest Powers", abbiamo lasciato Chloe Saunders in fuga da Lyle House, la clinica dove era stata internata per apparenti disturbi psichiatrici. La verità è però un'altra, ben più oscura e sinistra: Chloe è infatti il risultato di un esperimento genetico che l'ha trasformata in una negromante, un essere in grado di resuscitare i morti e parlare con i fantasmi. Quando era solo una bambina, un team di scienziati, chiamato Gruppo Edison, ha usato lei e altri ragazzi come cavie per creare degli esseri umani con poteri soprannaturali; ne sono nati Simon, uno stregone, Derek, un lupo mannaro dal temperamento irascibile, e Rae, una strega con accessi di collera. Ora i ragazzi sono in pericolo, e gli stessi scienziati che li hanno creati vogliono eliminare ogni loro traccia. Le quattro indomabili creature dovranno unire le forze per riuscire a salvarsi e restare libere. Ma prima di combattere, Chloe dovrà capire se può fidarsi fino in fondo dei suoi compagni.

THE DARKEST POWER:
#1 THE SUMMONING - IL RICHIAMO DELLE OMBRE | 2011
#2 THE AWAKENING - IL RISVEGLIO | 2012
#3 THE RECKONING - LA RESA DEI CONTI | 2013

LA MIA RECENSIONE:

 Dove eravamo rimasti? Chloe Saunders, quindici anni, è in fuga dopo aver scoperto che il Gruppo Edison ha usato lei e i suoi amici per creare degli esperimenti. Mille domande nella mente di noi lettori, scariche di adrenalina mentre veniamo messi sulla strada insieme a Chloe, Tori, Simon e Derek, mentre veniamo catapultati nella loro fuga che con la sua forsa quasi sembra trascinare anche noi.
Quello che succede in questo libro è incredibile: avrei divorato le sue 300 pagine scarse in una serata, se lo studio me ne avesse dato la possibilità. La Armstrong ha una maestria innata nel descrivere situazioni di caos, nel farci vivere ciò che i suoi personaggi vivono. Quando ho chiuso questo libro, la prima cosa a cui sono riuscita a pensare è stato: "Wow, è successo tutto in quanto.. quattro giorni?". E no, non intendo che ci ho messo quattro giorni, intendo dire che il libro, è strutturato secondo quattro giorni, cinque, non di più. E la Armstrong è riuscita a creare un'intero intreccio in un così breve arco di tempo! Potrebbe sembrare assurdo, qualcosa del tipo "accade tutto a loro?" eppure, l'autrice non fa pesare il fatto che, effettivamente, a questi quattro poveracci accada di tutto. 
Ammetto anche che, a libro chiuso, e dopo qualche giorno dalla fine della lettura, sento ancora un po' l'amaro in bocca, senza un motivo preciso. E' un gran bel libro, scritto bene, la storia ha un plot originale di cui non avevo mai letto, eppure sento che a questo volume manchi qualcosa che invece era presente nel primo. La crescita dei personaggi è disarmante, la loro forza come squadra che cresce, la loro coesione e collaborazione. Nonostante tutto, ancora non riesco a farmi piacere del tutto Chloe, che a tratti trovo ancora stupida e infantile, decisamente troppo spaventata per avere tutto il potere che ha. Derek è ancora il mio preferito, e di questo passo, credo che continuerà ad esserlo senza ombra di dubbio. Sto iniziando a rivalutare Tori, che seppur idiota come Chloe, forse ha un po' più di adrenalina che al personaggio principale manca decisamente. 


IL MIO VOTO:

martedì 10 novembre 2015

Recensione: The Summoning di Kelley Armstrong

Buon pomeriggio a tutti, miei cari lettori! Come state? Vi chiedo scusa per la scarsa presenza nella settimana passata, ma purtroppo lo studio chiama e lo scorso weekend non sono riuscita a programmare nulla per voi, per non parlare della settimana che non mi ha lasciato un minuto di respiro. Oggi vi parlo di un libro di cui sono rimasta super contenta e che mi è piaciuto un sacco, Il richiamo delle ombre di Kelley Armstrong! 


Titolo: The Summoning - Il richiamo delle ombre (The Darkest Power #1)
Autore: Kelley Armstrong
Editore: FaziEditore
Pagine: 343
Prezzo: € 10,00
TRAMA:
Chloe Saunders, una teenager come tante. Pochi sogni nel cassetto, ancora nessuna particolare aspirazione, se non quella di diplomarsi con un voto decente, avere molti amici, magari trovare un ragazzo da amare. Sebbene le sue aspettative siano basse nei confronti della vita, mai avrebbe potuto immaginare che nel bagno della scuola, invece di ragazze che si rifanno il trucco, o parlano del giocatore di football che le ha invitate al ballo, le sarebbe apparso il bidello della scuola, il bidello morto. Chloe infatti può vedere i fantasmi, e loro possono vedere lei. La sua vita non sarà mai più la stessa. Molto presto gli spettri sono ovunque, le richiedono attenzione, invocano il suo aiuto. È troppo per lei: la ragazza ha un crollo nervoso, tanto da essere internata in una casa per ragazzi disturbati. Lyle House, "un posto per ritrovare la serenità", reciterebbe una brochure, se ne esistesse una. Purtroppo la realtà si rivela presto meno patinata e tranquilla, quando Chloe conoscerà meglio gli altri pazienti - le due compagne di stanza: la detestabile Tori, una persona sin troppo elettrica, e Rae, che ha un "problemino" col fuoco, l'affascinante Simon e l'ombroso fratello Derek, la cui ostilità nei suoi confronti si stempererà lentamente, sbocciando in un affetto che nessuno dei due avrebbe previsto - la ragazza inizierà a realizzare che c'è qualcosa di sinistro che lega tutti loro, che c'è una vena molto più oscura che si cela nelle fondamenta di Lyle House...

THE DARKEST POWER:
#1 THE SUMMONING - IL RICHIAMO DELLE OMBRE | 2011
#2 THE AWAKENING - IL RISVEGLIO | 2012
#3 THE RECKONING - LA RESA DEI CONTI | 2013


LA MIA RECENSIONE:

Chloe ha quindici anni, e già da bambina, nello scantinato di casa, vedeva ciò che non avrebbe dovuto vedere. Dopo aver traslocato, le sue "visioni", per così dire, sembrano scomparse. Ma, appunto, sembrano. Chloe inizia nuovamente a vedere persone che in realtà non ci sono, senza saperne il motivo, fin quando, a scuola, un bidello con il viso deturpato non le provoca una crisi di nervi, che fa credere alla sua famiglia che ricoverarla a Lyle House, una "casa per ragazzi speciali", sia la cosa migliore per lei.
Quando Chloe si ritrova a Lyle House, conosce anche altri ragazzi che, come lei, avrebbero dovuto rimanerci solo per qualche settimana, ma che in realtà erano lì da molto più tempo. Simon, apparentemente "normale", per così dire; Derek, estremamente introverso, scontroso e spesso saccente; Liz, socievole, ma con un po' troppa rabbia dentro; Tori, con un disturbo bipolare e un carattere decisamente insopportabile e Rae, classificata come piromane. 
Ognuno di questi personaggi, è caratterizzato alla perfezione, seppur decisamente stereotipato. Forse è l'unica pecca che ho trovato leggendo questo romanzo, dato che per il resto è stato eccezionale. L'autrice mi ha tenuta incollata alle pagine, dalla prima all'ultima, tanto che l'ho divorato in pochissimo tempo, e posso dire che anche il secondo romanzo si legge con una facilità disarmante, dato che lo ho in lettura al momento. Nonostante nel libro, oggettivamente, non succeda poi molto, un capitolo tira l'altro, una pagina richiama l'altra e non potevo fare a meno che andare avanti. Leggendo le varie recensioni sul web, mi sono imbattuta in un paio di blogger che contestavano il fatto che l'autrice non abbia spaventato realmente il lettore. Eppure, leggendo questo libro nel silenzio e nella calma della notte, in alcune scene, avevo il cuore a mille, e non per l'emozione o altro, ma per la paura! 
In ogni caso, però, voglio comunque premettere che sono una persona estremamente impressionabile e che a sentir parlare di tutte quelle robe strane, mi sono fatta un po' prendere. Un po' per l'ora, un po' per la storia in sé, un po' per la mia impressionabilità, probabilmente! 
Inutile dirvi che il mio personaggio preferito sia Derek. L'ho trovato meraviglioso, nella sua timidezza, nelle sue paure, nel suo silenzioso grido d'aiuto. E poi, c'è un mistero che aleggia intorno al suo personaggio sino alle ultime trenta pagine circa, e la curiosità che avevo non ha fatto altro che aumentare la mia voglia di saperne di più su di lui e la mia ricerca disperata di segnali dietro ogni suo comportamento. E mai, e dico mai, avrei pensato che il suo segreto fosse proprio quello! Chloe, la nostra protagonista, l'ho trovata spesso smidollata, ma dopotutto, ha solo quindici anni, è cresciuta sommersa dal denaro, seppur senza una figura materna e a quanto sembra, neanche paterna. Quindi, mettendomi nei suoi panni, ho anche potuto immaginare il perché delle sue scelte e dei suoi comportamenti. Anche il personaggio di Liz l'ho trovato simpatico, e mi è piaciuta sicuramente di più di Rae e Tori, che ho odiato dal primo momento per la sua petulanza e il suo essere così idiota allo stesso tempo. 

IL MIO VOTO:

giovedì 29 ottobre 2015

Recensione: Il trono di spade di George R. R. Martin

Buon pomeriggio a tutti, miei cari lettori! Come procede la settimana? Anche questa è quasi giunta al termine, Halloween è alle porte, e con lui anche novembre. A dirla tutta, aspetto con ansia il 22 novembre, giorno in cui, qui da me, si da inizio alla preparazione dell'albero di Natale, e si iniziano a preparare tutti i dolci natalizi tradizionali. Adoro il Natale e non posso fare a meno che esserne entusiasta! Sono entusiasta anche di uno degli ultimi libri che ho letto, Il trono di spade, primo capitolo della serie Cronache del ghiaccio e del fuoco scritte da George R. R. Martin!

Titolo: Il trono di spade (Cronache del ghiaccio e del fuoco #1)
Autore: George R. R. Martin
Editore: Mondadori
Pagine: 443
Prezzo: €10,00

TRAMA:

In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L'ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendolo all'ultimo, folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all'estremo Nord la Barriera - una muraglia eretta per difendere il regno da animali primordiali e, soprattutto, dagli Estranei - sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita o il sonno a chi ha la mala di incontrarli?






LA MIA RECENSIONE:

Il trono di spade è una delle serie più chiacchierate, sia per quanto riguarda il lato letterario della serie stessa, che per quello televisivo. La famosa regina di draghi, Jon Snow, lord Stark sono personaggi acclamati da moltissimi, e solitamente funziona un po' come un'arma a doppio taglio. Compri un libro con mille buone intenzioni, ti aspetti di tornare a casa e divorarlo, ma più la tua umile dimora si avvicina, più le tue aspettative su quel libro crescono e la voglia di leggerlo subito diminuisce. 
O meglio, così è successo a me: l'ho preso un anno fa, e ho aspettato così tanto per leggerlo proprio per paura di rimanere delusa. Quando l'ho iniziato, ho dovuto metterlo giù per svariati motivi, ma una volta ripreso, non sono riuscita a togliergli gli occhi di dosso, ed ora cerco disperatamente un modo per avere il secondo volume tra le mie mani. 
Ci troviamo in un mondo in cui gli inverni e le estati possono durare intere generazioni, un mondo in cui sul trono di spade siede Robert Baratheon, amico di lord Stark, a capo di Grande Inverno, una delle fazioni, per così dire, in cui è diviso l'impero. E questo è tutto ciò di cui avete bisogno per iniziare a leggere questo libro, che più che un libro si presenta come un'avventura. Massiccio, scritto in minuscolo, diviso in almeno sette o otto punti di vista differenti. A dirla tutta, potreste avventurarvici anche non sapendo nulla della storia, proprio come ho fatto io, che come al solito non mi preoccupo neanche di leggere un rigo della trama prima di acquistare libri. 
La scrittura di Martin è paradisiaca: dettagliata, soave, divertente. Forse in determinati punti troppo dettagliata, lo ammetto, e i vari punti di vista possono provocare confusione per chi come me è abituato ad averne al massimo due, ma per chi ha già letto la seconda serie di Percy Jackson, ad esempio, che ha se non erro tre o quattro punti di vista, già leggerlo sarà più semplice. Lo stile di Martin va semplicemente masticato, in modo da apprezzarlo pienamente. Non fermatevi ai primi capitoli, e lasciate che vi trasporti nel suo mondo. 
Leggere questo libro è stato come guardare la serie tv (giusto per informare gli amanti della serie, proprio qualche giorno fa ho guardato il Pilot e credo che diventerà una delle mie serie televisive preferite, anche se sono combattuta: meglio andare avanti con i libri, per evitare spoiler, oppure posso guardare la prima stagione tranquillamente?). Le descrizioni dei vestiti, dei modi di fare, delle taverne, delle battaglie sono fatte così bene che chiudendo gli occhi, si può quasi toccarle. 
I personaggi sono in qualche modo speciali, diversi dal solito. I miei preferiti sono Jon Snow e Tyrion Lannister, ma anche Daenerys credo si farà strada nel mio cuore, dato che riesco già a sentire il seme di una donna e di una guerriera forti crescere dentro di lei. Ammetto però di aver odiato Catelyn, moglie di lord Stark, con tutto il mio cuore, o quasi, quando era nei paraggi di Jon, e ammetto di aver odiato Cersei, ma credo che tutto il mondo lo faccia, per cui non riesco a sentirmi in colpa per averle augurato le peggio cose.
Insomma, George, ti sei fatto una nuova lettrice, e per favore, non deludermi e non uccidere tutti i miei personaggi preferiti. Alla fine, spero che almeno uno resti vivo, dato che so quanto ti piace far fuori la gente.


IL MIO VOTO:


lunedì 26 ottobre 2015

Recensione: The Arch of Avooblis di Charles Streams

Buonasera ragazzi! Come state? Vi scrivo al volo prima di scappare via, e spero che abbiate iniziato la settimana al meglio. Oggi vi parlo di un libro scoperto su BookBub, sito che da quando ho scoperto non riesco a smettere di visitare, insistentemente, ogni giorno!

18601107Titolo: The Arch of Avooblis (The adventurers' academy #1)
Autore: Charles Streamy
Editore: Central Orb Publishing
Pagine: 288
Prezzo: €11,43

TRAMA:

Può un ladro diventare un eroe?
Dagdron è stato cresciuto come un ladro, il suo pugnale come unico compagno e il borseggio il suo passatempo preferito. Ma quando suo padre lo costringe a frequentare l'Adventurers' Academy, dove guerrieri, ladri e maghi imparano a svolgere missioni per diventare eroi, Dagdron deve affrontare una vita completamente nuova.
Quando viene accusato di aver rubato l'Arco di Avooblis, lui e il suo onorevole compagno di stanza, Earl, partono per una missione per recuperare il cristallo magico. Lungo la strada devono affrontare il misterioso preside Gwauldron, una maga, principessa e snob e il fatto che il loro coinvolgimento con l'Arco di Avooblis possa costargli la vita.




LA MIA RECENSIONE:

Davvero, Charles? Hai intenzione di lasciarmi così, appesa quando ho un disperato bisogno di sapere?
Nonostante io abbia superato l'età indicata per questo libro, devo ammettere che mi ha colpita. Non solo l'autore ha uno stile scorrevole, facile da capire (dopotutto è un middle grade) e non troppo ricco, ma anche la storia mi è piaciuta. A dispetto di ciò che si dice in giro sul web, non l'ho trovata per niente simile a quella di Harry Potter. E' ormai risaputo che J.K. Rowling ha creato un impero, e che molti altri autori hanno guadagnato dietro alle sue idee, ma non credo che Charles abbia copiato nulla, se non le impostazioni periferiche del mondo.
Ci troviamo in un'accademia che forma "avventurieri", divisi in ladri, guerrieri e maghi. Una volta finiti i tre anni all'accademia, saranno inviati nei vari villaggi per svolgere delle missioni. Questo è il mondo di cui parliamo, e se il fatto che ci sia una scuola di mezzo con dei maghi fa necessariamente pensare ad Harry Potter, credo che siate leggermente fuoristrada. 
A differenza del libro della Black e della Clare, che mi ha ricordato Harry Potter costantemente, mentre leggevo questo non mi ci sono fermata a pensare neanche un secondo, se non quando ho letto le recensioni sul web.
Dagdron, il nostro protagonista, viene mandato da suo padre in quest'accademia, viene accusato dal preside di aver rubato l'arco di Avooblis, e viene mandato in missione con il suo amico e compagno di stanza Earl, per recuperarlo. 
Dagdron è un ladro, e in quanto ladro è silenzioso, scaltro, furbo e intelligente. Il suo compagno, Earl, invece, mi ricorda un po' me stessa: preparato, imbranato, chiacchierone e con tanta voglia di avventurarsi nel mondo esterno. 
Altri personaggi si uniranno nella loro "crociata", nuovi misteri si aggiungeranno a quelli già svelati e non, e sempre più domande aleggeranno nell'aria. 
La fine di questo libro è una di quelle che ti fanno venir voglia di ingozzare l'autore con le pagine del suo stesso libro. E' una di quelle che ti fa venir voglia di imprecare, perché ovviamente non hai il secondo libro tra le mani ma hai una voglia matta di leggerlo. 
Non premo sulla quinta stellina solamente per il fatto che ho quasi diciotto anni, e che sono sicura che qualche anno fa avrei apprezzato ancora di più questo libro. 
La verità è che si, anche un ladro può essere un eroe.








IL MIO VOTO:

lunedì 19 ottobre 2015

Recensione: Le coincidenze dell'amore di Colleen Hoover

Buongiorno, miei cari lettori! Come state? Riesco finalmente a trovare qualche minuto per scrivervi, prima di rimettermi a studiare. Oggi sono particolarmente di fretta, dato che devo anche scappare perché tra meno di due ore avrò la mia prima riunione. Quindi, arrivo dritta al punto, oggi vi parlo di Le coincidenze dell'amore di Colleen Hoover!


Titolo: Le coincidenze dell'amore (Hopeless #1)
Autrice: Colleen Hoover
Editore: Leggereditore
Prezzo: €12,00 
Pagine: 384


TRAMA:

Meglio una verità che lascia senza speranza o continuare a credere nelle bugie? Sky non ha mai provato il vero amore: ogni volta che ha baciato qualcuno, ha solo sentito il desiderio di annullarsi, nessuna emozione, nessuna dolcezza. Ma quando Sky incontra Holder, ne è subito affascinata e spaventata insieme. C’è qualcosa in lui che fa riemergere quello che lei aveva spinto nel profondo della sua anima, il ricordo di un passato doloroso che torna a turbarla. Sebbene sia determinata a starne lontano, il modo in cui Holder riesce a toccare corde del suo cuore, corde che nessuno riesce neppure a sfiorare, fa crollare le difese di Sky. Il loro legame diventa sempre più intenso, ma anche Holder nasconde un segreto, che una volta rivelato cambierà la vita di Sky per sempre. Soltanto affrontando coraggiosamente la verità, senza rinunciare all’amore e alla fiducia che provano l’uno per l’altra, Holder e Sky possono sperare di curare le loro ferite emotive e vivere fino in fondo il loro rapporto. Un romanzo toccante e intenso come solo il primo amore può essere.

LA MIA RECENSIONE:

Come vi ho già detto da almeno qualche settimana a questa parte, sono davvero dell'umore adatto per apprezzare le storie d'amore che solitamente cerco di evitare. Una mia amica mi ha prestato questo libro di Colleen Hoover qualche giorno fa, e mi ci sono subito immersa. Ammetto che le mie aspettative erano alte, in quanto tutti sembrano aver amato questo libro e in generale, Colleen Hoover.
Le coincidenze dell'amore parla di Holder e Sky, due ragazzi collegati da un filo sottilissimo, spesso vicino al punto di rottura. Holder nasconde un segreto, Sky porta sulle spalle il peso del suo passato.
Questa storia aveva tutti i presupposti per essere una buona storia, e non posso che dire che mi ha colpita. E' stata una lettura interessante, nuova, ma è stata anche una delusione.
Ho divorato ed adorato le prime duecentocinquanta pagine, bramosa di sapere di più e contenta per quello che stava per succedere tra i due protagonisti. Ma, una volta superate, il romanzo è andato nello sfacelo più totale. La Hoover ha cercato di aggiungere troppi ingredienti nella pentola, rovinando decisamente il tutto, e rendendo la storia troppo fantasiosa per essere contemporanea. 
Ha aggiunto troppi elementi, troppi dettagli che non sarebbero mai potuti succedere nella realtà, mai tutti insieme, mai in questo modo. 
Per quanto riguarda i due personaggi, come per il plot generale, mi sono piaciuti fino alla metà del libro, dopo li ho trovati un continuo calare di stima. Per metà romanzo ho sopportato il loro continuo baciarsi prendendolo come una dimostrazione d'affetto, ma arrivata alla fine, posso dire che mi ha irritata. Non è possibile usare il bacio come forma di conforto, non è possibile baciarsi per "cancellare il proprio dolore", non è possibile baciarsi perché si hanno delle belle labbra. Smettiamola di prenderci in giro e iniziamo a scrivere qualcosa di decente e soprattutto di reale: una coppia innamorata, non passa tutto il tempo a mangiarsi a vicenda, e soprattutto, può davvero l'amore nascere in neanche una settimana? Ho apprezzato la prima parte del libro, con i suoi difetti e i suoi pregi, ma la seconda non riesco a mandarla giù. Forse perché ho trovato una scelta dell'autrice completamente sbagliata e fuori luogo, forse per quel calderone immenso di roba che ci ha rifilato.. Spero solo che sia una tantum, e che le mie prossime letture con lei siano degne della prima parte del libro.

IL MIO VOTO:


martedì 29 settembre 2015

Recensione: Il bacio della morte di Marta Palazzesi

Buon pomeriggio miei carissimi lettori! Come state? Devo seriamente trovare qualcosa di meglio da dirvi ogni volta che apro un post, oppure vi annoierete ed inizierete a non leggere neanche quelle quattro cosette che vi dico ogni volta. Oggi vi parlo della più grane delusione di questo 2015, Il bacio della morte di Marta Palazzesi!

Titolo: Il bacio della morte (La casa dei demoni #1)
Autore: Marta Palazzesi
Editore: Giunti Y
Pagine: 384
Prezzo: €5,90

TRAMA:

Quando hai diciotto anni, vivi nelle remote foreste della Romania e il tuo unico obiettivo è dare la caccia alle spietate creature che popolano il Mondo Sotterraneo, non puoi permetterti distrazioni. E questo Thea lo sa molto bene. Abile mezzo demone dotato del potere dei sogni, è una ragazza ribelle e irriverente. Ma quando riceve il pugnale con cui cacciare gli Azura, è più che determinata a impegnarsi fino in fondo negli allenamenti che la renderanno ufficialmente una Cacciatrice, mettendo da parte tutto il resto. Però non sempre le cose vanno come previsto e Thea si ritrova costretta non solo a combattere contro un nemico infido e crudele, ma anche a resistere al costante impulso di azzuffarsi col padre, dal quale ha ereditato i poteri da Incubo. Ma soprattutto deve cercare di contenere l’attrazione per il nuovo compagno di caccia, un affascinante mezzo Succubo dal passato oscuro. Inaspettate rivelazioni e inquietanti avvenimenti sconvolgeranno pericolosamente la vita di Thea, divisa tra il desiderio di seguire chi ama e compiere il proprio dovere.


LA MIA RECENSIONE:

Una mia amica, estasiata, mi ha gentilmente prestato questo romanzo. Quello che non le dirò, liberandomene, finalmente, domani, sarà che è stato uno dei romanzi più brutti che io abbia mai letto. Non solo perché i personaggi non avevano spessore, le ambientazioni erano inesistenti e la trama spudoratamente copiata, ma proprio perché questo romanzo è brutto. 
Ma, come al solito, partiamo dalla trama. La trama è un miscuglio dei primi tre libri di Vampire Academy, misto a qualcosina di Shadowhunters. "Ma come, che dici" mi chiederete, eppure posso dimostrarvelo. 
Thea ha diciotto anni (Rose ne ha diciassette, se non erro, mentre Clary quindici, ma okay, sorvoliamo sull'età, dopotutto abbiamo avuto tutti quindici, sedici, diciassette anni) e vive in Romania, in un Palazzo che funziona da scuola. Si sta preparando per i suoi due anni di allenamento dopo il diploma. Vi suona familiare? Ebbene sì, perché anche la serie di Vampire Academy  è ambientata in una scuola, appunto, l'Accademia dei Vampiri, però in Russia. Thea è una mezzo-demone. E' infatti nata dall'unione di un demone (suo padre, con il quale non ha rapporti, o meglio, dice di non averne) e sua madre (mezza matta). Nella sua scuola, chiamata La casa dei demoni (L'accademia dei vampiri), vivono demoni e mezzi-demoni, che combattono contro gli Azura, ovvero dei demoni cattivi che hanno come unico tratto distintivo le unghie molto lunghe. 
In Vampire Academy abbiamo i Moroi, cioè i vampiri buoni, e gli Strigoi, cioè i vampiri cattivi, completamente identici a quelli buoni se non per alcuni tratti distintivi, e i dhampir, mezzi vampiri e mezzi umani. 
Se il parallelismo con VA non vi sembra azzeccato, passiamo a quello con Shadowhunters: gli Shadowhunters sono dei mezzi-angeli, che servono gli angeli e combattono i demoni. Inutile specificare che in entrambe le serie (VA e SH) i combattenti sono accoppiati, e inutile specificare che ovviamente anche ne Il bacio della morte sono in coppia.
Thea vuole a tutti i costi essere accoppiata con la sua migliore amica, un altro personaggio insulso come lei, ma casualmente (e sottolineo, casualmente) viene messa in coppia con Damien, una sorta di Christian Gray remodernizzato e messo in un mondo parallelo. 
I personaggi creati dalla Palazzesi sono stupidi, maleducati, ignoranti, poco profondi e decisamente senza spessore. Sono personaggi dei quali ci si dimentica in un secondo, e che si odia in anche meno. L'unica caratterizzazione che l'autrice è stata in grado di dare a questi poveri esseri è stata quella visiva (vi ho allegato apposta le due immagini, una di Zoey Deutch, che sarebbe la nostra Thea e una di Douglas Booth (oh, povero Douglas.. a chi hanno osato dare il tuo volto?) che sarebbe Alex, che a sua volta è la copia di Adrian di VA). 
L'autrice ha uno stile ripetitivo, ma nonostante tutto si legge facilmente, quindi aveva tutte le capacità stilisticamente di scrivere un buon romanzo. Di compensare alla sua mancanza completa di originalità. Ma, anziché eliminare le parti scopiazzate, ha deciso di continuare ad inserirne di nuovo, rendendo questo libro degno di un corso di taglio e cucito. 
Se non avete letto entrambi i libri e non volete spoiler, non leggete il grassetto.
Alex ha il potere di resuscitare i morti, proprio come Lissa. Damien è palesemente attratto da Thea, glielo dice apertamente, ma fa di tutto per allontanarla da lui. Thea, a differenza di Rose, non è solamente avventata e stupida, ma è soprattutto maleducata. Ogni motivo è buono per minacciare qualcuno di prenderlo a pugni, o per pensare di farlo. Cos'ha di sbagliato questa ragazza?
Sono davvero, davvero delusa. Più cerco di dare possibilità all'Italia, più mi rendo conto che purtroppo, nella maggior parte dei casi, a noi italiani riesce solamente copiare. Copiamo, e siamo anche bravi nel farlo, ma lo facciamo spudoratamente e con la convinzione che nessuno se ne accorgerà mai. Questo libro potrebbe essere tranquillamente denunciato, tanto è uguale alla storia pubblicata dalla Mead. Avrei dato volentieri zero stelle a questo romanzo, ma alzo il mio punteggio ad uno solamente perché Douglas Booth mi sta fissando in tutta la sua magnificenza dalla foto che vi ho allegato. 

IL MIO VOTO:

venerdì 25 settembre 2015

Recensione: Lola and the boy next door di Stephanie Perkins

Buon pomeriggio a tutti, miei cari lettori romantici! Come state? La settimana è quasi al termine, finalmente. Qui da me il tempo è un po' incerto, al sole ci si scioglie, all'ombra fa freddo. Io personalmente aspetto quei bei pomeriggi arancioni tipicamente autunnali per cui vado matta. Oggi vi parlerò di un libro e di un'autrice che mi hanno deliziata: Lola and the boy next door di Stephanie Perkins!


Titolo: Lola and the boy next door (Anna and the French kiss #2)
Autore: Stephanie Perkins 
Editore: Speak
Pagine: 384
Prezzo: €7,32

TRAMA:

La stilista per passione Lola Nolan non crede nella moda... crede nei costumi. Più sono espressivi-brillanti, divertenti, selvaggi-meglio è. Ma anche se Lola veste in modo scandaloso, rimane comunque una figlia devota e un'amica con dei grandi piani per il futuro. E tutto è abbastanza perfetto (persino il suo ragazzo rocker) finché i gemelli Bell, Calliope e Cricket, non fanno ritorno nel vicinato.
E quando Cricket-un inventore di talento-esce fuori dall'ombra della sua gemella e torna nella vita di Lola, lei dovrà finalmente riconciliare tutti i sentimenti che ha sempre provato per il ragazzo della porta accanto.



LA MIA RECENSIONE:

Dopo averci deliziati con la romantica storia di Anna e St. Clair, ambientata a Parigi, ci spostiamo a San Francisco per vivere la storia d'amore di Lola Nolan e Cricket Bell. Sì, perché Stephanie Perkins non racconta semplicemente la storia, ma permette al lettore di viverla. 
Lola Nolan è un'appassionata di moda, o meglio, di costumi. Adora realizzarne ed indossarne sempre di nuovi, adora essere fuori dal comune, e adora rivedere una parte di se stessa in ogni costume che indossa. 
Cricket Bell, invece.. è Cricket Bell. Sto seriamente cercando di trovare le parole adatte a descriverlo, ma davvero, non riesco a trovarle. Finalmente abbiamo un ragazzo con sentimenti, buono, altruista, pronto ad aspettare la ragazza che ama, pronto a guadagnarsi la sua fiducia, e non semplicemente a mollare e a dimenticarla dopo qualche giorno. Finalmente abbiamo un personaggio che rispecchia, seppur in minoranza, i ragazzi di oggi. Cricket ha una mente brillante, una fantasia smisurata e una manualità eccellente. Cricket è un ragazzo assolutamente normale. Lola, seppur stravagante, seppur strana, rappresenta la normalità. Il bello di questo romanzo, è proprio la normalità. Non abbiamo storie assurde, non abbiamo fantasie estreme: abbiamo una storia d'amore. Una storia che potrebbe essere vissuta da me, da te, da voi. Una storia semplice, senza troppe pretese, vissuta da due persone consapevoli della loro identità, consapevoli dell'amore che provano l'uno per l'altra, e consapevoli del fatto che spesso, in amore, è necessario avere pazienza ed aspettare. E' necessario dare tempo, e prendersi tempo, per capire, per far capire e per essere felici, perché la felicità in sé richiede tempo, pazienza e dedizione. 
Stephanie Perkins come al solito riesce ad esprimere l'amore con parole semplici, non troppo ricercate, con parole che arrivano dritte al punto, che fanno tremare le gambe e ridere il cuore. Con grande maestria prenderà i vostri sentimenti, li modellerà e ve li restituirà diversi; vi renderà la mente più leggera e il cuore più grande, vi farà sentire le farfalle nello stomaco e vi farà credere che è davvero tutto possibile.

IL MIO VOTO:


lunedì 21 settembre 2015

Recensione: Fangirl di Rainbow Rowell

Buon pomeriggio a tutti! Come state? Finalmente, il fresco sembra essere arrivato. Il tempo stamattina ha portato molta pioggia, e come trascorrere una bella mattinata piovosa, se non con un bel libro? Oggi vi parlo di un libro che ho terminato proprio stamattina: Fangirl di Rainbow Rowell!



Titolo: Fangirl
Autore: Rainbow Rowell
Editore: St. Martin's Press
Pagine: 445
Prezzo: €13,00
Inedito in Italia


TRAMA:


"Cath è una fan di Simon Snow. Ok... tutto il mondo è fan di Simon Snow. Ma per Cath essere una fan è tutta la sua vita - ed è particolarmente brava ad esserlo. Lei e sua sorella gemella, Wren, sono rimaste catturate dalla serie di Simon Snow quando erano solo bambine; è ciò che le ha aiutate a superare l'abbandono della madre.

Leggere. Rileggere. Connettersi ai forum di Simon Snow, leggere fan fiction di Simon Snow, vestirsi come i personaggi per la premiere di ogni film. La sorella di Cath si è ormai allontanata quasi completamente dal fandom, ma Cath non riesce a lasciarselo indietro. Non vuole nemmeno provarci.
Ora che sono all'università, Wren ha comunicato a Cath di non voler dividere la stanza con lei. Cath è da sola, completamente fuori dalla sua comfort zone. Ha una compagna di stanza scontrosa, un affascinante ragazzo che le sta sempre intorno, un professore di scrittura creativa che pensa che le fan fiction siano la fine dell'era moderna, un compagno di classe bellissimo e amante delle parole... E lei non riesce a smettere di pensare a suo padre, che è gentile e fragile e non è mai rimasto davvero solo prima d'ora. La vera domanda per Cath è: può riuscirci? Può farcela senza Wren a tenerla per mano? È pronta a iniziare a vivere la propria vita? Scrivere le proprie storie? E vuole davvero andare avanti, se ciò significa lasciare indietro Simon Snow?"


LA MIA RECENSIONE:



Il problema, quando un libro piace a tutti, è proprio questo: il fatto che piaccia a tutti. Tutti ne parlano bene, tutti ne sono affascinati ed incuriositi, e sempre più gente legge e rimane colpita. E forse, il problema è proprio questo. 
Sapete che faccio solo poche volte, in pochi casi eccezionali, premesse prima di postarvi le mie recensioni, e sapete che solitamente le faccio solo se il libro mi è piaciuto particolarmente, o se è stato una delusione. Purtroppo, per me Fangirl è stato una delusione. Ma andiamo con calma, e fermiamoci sulla trama!
Cath adora Simon Snow, una sorta di Harry Potter ripreso da Rainbow Rowell, ed è una fangirl talmente accanita che scrive fanfiction su di un sito sotto il nome di Magicath. Ha anche una sorella gemella, Wren, che però non è interessata a condividere con lei una stanza al college, così Cath si ritrova a dover convivere con Raegan, una compagna di stanza decisamente scontrosa. Ma è proprio grazie a lei che Cath conoscerà Levi, il tipico ragazzo della porta accanto: bello, simpatico, estremamente dolce e solare.
Quando ho iniziato a leggere il libro, pensavo che Cath fosse un personaggio speciale, che rappresentasse tutta quella parte di mondo che adora vivere nelle storie altrui, che ama leggere, scrivere e guardare, esplorare, andare alla ricerca di qualcosa di nuovo da ammirare. Cath l'ho sempre immaginata proprio come la ragazza nella foto. Purtroppo, però, andando avanti nella lettura, sempre più spesso l'ho trovata senza spina dorsale, senza idee proprie, senza la forza di imporre il proprio pensiero e di farsi valere. L'ho trovata piagnucolosa, scontrosa e decisamente ossessionata dalla scrittura della sua Fanfiction. Scrivere di Simon Snow non è descritto come un piacere, o come un'abitudine, ma come un bisogno, cosa che a mio parere non è, non deve essere e non sarà mai, per nessuna fangirl che abbia un minimo di controllo di sé. Ammetto che anch'io qualche anno fa, amavo scrivere fan fiction. Chi non ne ha mai scritte? Eppure, non è mai diventata un'ossessione, non ha mai passato la linea dell'assurdo. Vi basti pensare che (mentre era con Levi, mentre stavano insieme, più e più volte ha preferito scrivere che stare con lui. Okay, ragazzi, questione di priorità, ma.. davvero?)
(Potrebbe essere uno spoiler, per cui, se avete già letto il libro, o se vi interessa comunque saperlo, potete tranquillamente evidenziare la parte in bianco, e potrete leggere quello che ho scritto.) 
Nonostante l'originalità del personaggio in sè, a tratti l'ho trovata tremendamente stereotipata. Cath è la tipica ragazza che si chiude in se stessa, che non vuole avere nulla a che fare con il mondo, ma che poi piange perché sua sorella è molto più popolare di lei, senza fare nulla (nulla) per cambiare le cose. 
Ogni qual volta che qualcuno la provocava, ogni qual volta che aveva l'occasione di farsi valere, finiva per dare ragione all'altra persona e tenersi tutto ciò che le veniva detto, oppure faceva finta di niente, come se nulla la toccasse, quando era evidente che lo faceva.
In quanto a Levi, non so dire se mi sia piaciuto o meno. L'ho trovato solare, dolcissimo, ma spesso le sue frasi cadevano in un luogo comune. 
Non mi è piaciuto assolutamente il modo dell'autrice di trattare il suo problema: Levi non sa leggere. O meglio, citando il testo, quando Levi legge, gli sembra come se non riuscisse a concentrarsi, come se potesse rileggere lo stesso paragrafo più e più volte senza capirlo realmente, come se le parole gli sfuggissero dagli occhi. Bene, io personalmente studio psicologia, quindi è per questo che appena ho letto la sensazione di Levi davanti alla pagina di un libro, ho subito rizzato le orecchie. Adesso, anche voi, che magari non avete studiato i disturbi dell'apprendimento, avete capito di che si tratta. Quella di Levi è un'evidente dislessia, che l'autrice ci butta lì a caso in modo da chiarire il motivo per cui Levi ha bisogno di qualcuno che legga per lui, ma poi lascia semplicemente cadere l'argomento, come se non fosse un tema estremamente interessante che avrebbe potuto ampliare.
Stessa identica cosa per il rapporto di Cath e Wren con Laura, loro madre. 
Wren, è un altro personaggio super stereotipato, di cui non ho neanche la forza di parlare. Vi dico solo quattro parole: alcolizzata che nega tutto.  Penso che siano abbastanza per darvi una chiara visuale di quello che è il suo personaggio. 
Avrei davvero, davvero voluto che questo libro mi piacesse. Avrei voluto essere talmente felice da acquistarne anche il cartaceo in edizione limitata e da parlarne per giorni. Avrei voluto che mi colpisse e mi scaldasse il cuore, ma non l'ha fatto. Ammetto che forse è stata colpa mia, ammetto di avere avuto aspettative altissime, che non sono mai calate da febbraio, quando sono venuta a conoscenza dell'esistenza di Fangirl. 
Il libro si legge facilmente, lo stile è buono, le parole sono semplici da capire, così come le strutture grammaticali usate. Il punto è che, oltre ai personaggi deboli secondo il mio parere, la storia è praticamente inesistente. Il libro conta la bellezza di 445 pagine, in cui non succede assolutamente niente. Se per voi i due protagonisti che si mettono insieme è una cosa eclatante, allora amerete questo libro. Ma se, come me, volete anche un po' d'azione, un po' di storyline, allora evitate di sprecare il vostro tempo leggendo 445 pagine in cui non succede niente. 
Quando ho iniziato a scrivere questa recensione, mi ero prefissata di non essere troppo cattiva, e di dare 3 stelline allo stile dell'autrice, che seppur leggermente banale, scorre a meraviglia. Continuando a scrivere, però, mi sono resa conto che il mio voto deve essere necessariamente abbassato, e che la delusione è davvero, davvero troppa. Purtroppo, Fangirl non è riuscito a prendermi nella sua rete.

IL MIO VOTO:


E voi? Avete letto Fangirl? Vi è piaciuto?