venerdì 7 agosto 2015

Recensione: La rivelazione di James Dashner

Buonasera a tutti miei cari lettori! Chiedo scusa per la tarda ora, ma è l'unico momento che sono riuscita a trovare per scrivervi. Lo so, lo so che ultimamente mi faccio viva solo con le recensioni, ma purtroppo non ho abbastanza tempo per le rubriche. O meglio, non ho neanche il tempo di programmarle. Ma, penso che sfrutterò i momenti come questo per iniziare a scrivervi nuovamente con la stessa passione di prima. Oggi vi parlo di un libro che mi ha straziata, La rivelazione di James Dashner!

Titolo: La rivelazione (The maze runner #3)
Autore: James Dashner
Editore: Fanucci
Pagine: 352
Prezzo: €14,90

TRAMA:

Thomas sa di non potersi fidare delle menti malvagie che fanno parte della C.A.T.T.I.V.O., l'organizzazione che continua a tenere sotto scacco lui e gli altri Radurai, i sopravvissuti al Labirinto. Il tempo delle menzogne è finito, gli ripetono, i loro ricordi sono stati ripristinati e le tremende Prove cui sono stati sottoposti sono terminate. Sostengono di aver raccolto tutti i dati di cui avevano bisogno, ma di dover fare ancora affidamento su di loro per un'ultima missione: tocca ai Radurai trovare una cura per l'Eruzione, lo spietato morbo che conduce alla follia. Ma accade qualcosa che nessuno degli uomini della C.A.T.T.I.V.O. poteva prevedere: i ricordi di Thomas si spingono molto più lontano di quanto possano anche solo sospettare, fino alla verità. Il ragazzo adesso ha la conferma: non può credere a una sola parola di quello che dicono. E i suoi ricordi gli rivelano che dovrà fare molta attenzione, se vuole sopravvivere, perché la verità è più pericolosa della menzogna.

LA MIA RECENSIONE:

Ho appena finito di leggere questo libro, e sono sconvolta. Distrutta. Leggere questa trilogia, è stato come affrontare un viaggio: dal primo libro, a quest'ultimo, la strada è stata tanta e non sempre piacevole, spesso è stata burrascosa e spesso mi ha fatta soffrire. Soffrire per il numero di personaggi ai quali ho dovuto dire addio, i personaggi che ho dovuto sopportare e i personaggi che ho imparato ad amare. 
James Dashner ha creato un mondo inquietante e allo stesso tempo meraviglioso: un mondo in cui non è facile vivere, ma in cui l'istinto di sopravvivenza regna sovrano. So che al momento sono ripetitiva, e forse non vi dirò nulla che già non sappiate, ma sono alquanto scossa. 

Ci troviamo alla fine delle Prove, dopo aver affrontato il periodo nella Zona Bruciata. Non dirò null'altro, perché sarebbe solo uno spoiler per chi ha intenzione di leggere la trilogia, o questo libro. Finalmente, Dashner ci da le risposte a tutte le nostre domande: non c'è una domanda a cui non sia stata data una risposta. Persino le domande lasciate in sospeso nel primo libro, hanno avuto la loro spiegazione. 
Leggere questo libro è stato doloroso. Inutile mentirvi o portare all'esagerazione ciò che provo, ma leggere questo libro è doloroso. Doloroso perché sento nel petto il cuore come un macigno, sento di non essere stata pronta quando alcuni personaggi hanno lasciato il posto ai nuovi, e quando la tristezza ha lasciato il posto alla disperazione. 
Rileggendo la recensione che avevo dato al primo libro, mi sono accorta di aver abbassato il rating perché le emozioni dei personaggi, di fronte alla morte e alla disperazione, non erano state approfondite. In realtà, oggi, dopo aver letto altri due libri scritti da lui, e aver approfondito la mia conoscenza riguardo al suo modo di scrivere, mi sono resa conto che in realtà è stata una vera e propria scelta stilistica: il mondo in cui ci troviamo non lascia spazio alla disperazione, alla tristezza e al lutto. Non c'è tempo di piangere i propri cari, perché farlo significherebbe perderne altri nel pianto. 

Lo stile di scrittura di Dashner è delizioso: descrittivo al punto giusto, introspettivo quanto serve e chiaro. E' limpido: nulla si cela agli occhi del lettore, nessuna emozione, seppur sottile, viene tralasciata. Nessuna emozione è invisibile. 
Thomas, la sua crescita è stata disarmante: più si va avanti, più diventa uomo ed eroe al tempo stesso. La sua voglia di salvare il mondo, di trovare una cura, di sacrificarsi e donare se stesso ad un mondo che non gli riconoscerà mai abbastanza è presente in tutto il libro, in tutta la trilogia, dalla prima pagina all'ultima. La sua forza di volontà, la sua forza d'animo, dimostrata sempre, in ogni situazione. Ho davvero imparato ad amare ed apprezzare, ma soprattutto a stimare e rispettare, questo personaggio, che seppur inventato, somiglia un po' a noi tutti. 

Chi che mi ha maggiormente spezzato il cuore, però, è stato Newt. Newt, il ponderato, calmo e rispettoso Newt, ormai malato, ormai in preda alla disperazione e alla pazzia. Newt, il pilastro che non avrei mai pensato potesse cadere, non in questo modo, seppur la sua caduta sia stata da eroe. 
Per Teresa, come potete immaginare, non sono minimamente dispiaciuta. Sono stata davvero felice di avere dei "ritorni", gente andata che è tornata in modo diverso ed inaspettato.
In linea di massima, mi sento di consigliare questa trilogia, e quest'autore, a chiunque desideri affezionarsi a qualcuno e a chiunque voglia una storia nuova, intensa e sempre pronta a stupire il lettore.

Con Dashner, non ci si annoia mai.

IL MIO VOTO:


Nessun commento:

Posta un commento